os’è il nikel
Il nichel è un metallo argenteo, appartenente al gruppo del ferro; è duro, malleabile e duttile.
Circa il 65% del nichel consumato nel mondo occidentale viene impiegato per fabbricare acciaio inox.
un altro 12% viene impiegato in superleghe. Il restante 23% del fabbisogno è diviso fra altri tipi di acciaio, batterie ricaricabili, catalizzatori e altri prodotti chimici, conio, prodotti per fonderia e placcature, prodotti per cosmetica.
Dove si trova
Il nichel si trova nell’aria ambientale e, in più elevate concentrazioni, nel fumo di sigaretta e nelle sigarette elettroniche.
Si trova inoltre nell’acciaio inossidabile che contiene cromo (in quantità variabile tra il 12% e il 30%), nichel (fino al 35%) e altri elementi leganti.
Si trova nelle parti metalliche di orologi e occhiali, accendini, cellulari, maniglie, forbici.
In bigiotteria e in oreficeria è più difficile trovarlo poiché dal 1° aprile 2013 è entrata in vigore la UNI EN 1811:2011, norma armonizzata ai sensi del Regolamento REACH, il provvedimento comunitario che disciplina la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche.
Inoltre il nichel potrebbe essere presente in prodotti cosmetici, di bellezza e di igiene personale, quali tinture per capelli, dentifrici, shampoo, make-up e smalti, la cui presenza però deve essere dichiarata sull’etichetta, escludendo quindi facilmente l’uso dei prodotti contaminati.
Le concentrazioni di nichel nell’acqua potabile sono in genere basse, livelli più elevati si possono trovare in acque inquinate da fonti naturali o industriali, oppure in seguito del rilascio dai rubinetti e dalle strutture cromate.
La prima acqua che scorre attraverso il rubinetto dopo che è stata ferma tutta la notte può contenere anche livelli superiori a 1.000 μg/L (microgrammi/litro); il valore limite è di 20 μg/L e la concentrazione massima ammissibile CMA è di 50 μg/L. Quindi è necessario far scorrere l’acqua per un minuto al mattino prima del suo utilizzo. Raccoglierla in un annaffiatoio per i fiori per evitare di sprecarla.
Alimenti ricchi in nichel da evitare
Cioccolato e cacao
Semi di soia
Farina d’avena, farina integrale, farina di mais
Mandorle, noci
Legumi freschi e secchi
Rabarbaro, cipolle, spinaci, asparagi, pomodori (questi vegetali sono particolarmente ricchi di nichel)
Margarina
Pere
Lievito in polvere
Liquirizia
Cibo in scatola
Bevande contenenti nickel (controllare l’etichetta)
Integratori contenenti nickel (controllare l’etichetta)
Pesci quali tonno, aringhe, salmone, sgombro
Crostacei e molluschi, specialmente le ostriche
Alimenti consentiti con moderazione
Carote, cavolfiore, cavolo, lattuga
Farina bianca, riso raffinato
Marmellata
Vino, birra
Caffè
Frutta fresca (escluse le pere)
Alimenti aciduli in genere perché possono portare alla dissociazione del nickel dagli utensili e possono aumentare il contenuto di nickel del cibo. Quindi è necessario evitare di cucinare con utensili di acciaio inox e conservare i cibi in recipienti e pentole dello stesso materiale
Alimenti consentiti
Carne e pollame scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile
Uova
Pesci freschi o surgelati ad eccezione di quelli precedentemente citati
Formaggi freschi e stagionati
Latte e i suoi derivati (ricotta, yogurt)
Verdura a esclusione di quella precedentemente citata
Cereali a esclusione di quelli precedentemente citati. Anche le patate sbucciate sono consentite
Olio extravergine di oliva a crudo
Acqua, almeno 2 Litri di liquidi al giorno (preferibilmente acqua oligominerale naturale)
Dermatite allergica al nichel e allergia sistemica al nichel o SNAS: cosa sono?
L’allergia al nichel è una reazione eccessiva del sistema immunitario verso questo metallo molto diffuso nell’ambiente. Può comparire a qualsiasi età, in genere dopo l’esposizione ripetuta o prolungata a oggetti contenenti nichel, ma in alcuni casi anche al primo contatto.
Occorre premettere che i metalli sono essenziali per mantenere un corretto metabolismo. I metalli possono avere un diverso effetto sull’organismo in funzione della quantità assunta ed in quanto tempo essa viene assunta: in caso di assunzione di elevata quantità in poco tempo si parla di avvelenamento acuto, mentre se l’assorbimento avviene sul lungo periodo e riguarda piccole quantità che singolarmente non darebbero alcun problema, si parla di intossicazione cronica. In particolare in quest’ultimo caso si parla di accumulo: esso è dovuto al fatto che i metalli pesanti tendono ad accumularsi con il tempo nel nostro organismo, perché esso non è in grado di eliminarli oppure riesce solamente per una modesta quantità.
L’accumulo dei metalli, specialmente quelli indicati come pesanti (piombo, mercurio, nickel, cromo, cadmio antimonio e arsenico), avviene ogni qualvolta essi vengano ingeriti e può provocare gravi conseguenze.
Mentre l’allergia da contatto al nichel (dermatite allergica da contatto) è una condizione molto frequente, perché il nichel è la prima causa di dermatite allergica, l’allergia sistemica al nichel (SNAS) è una condiziona che si manifesta in pazienti che hanno già una dermatite allergica da nichel (anche se non grave). In queste persone il nichel contenuto negli alimenti causa un aggravamento della dermatite o dei disturbi allo stomaco e all’intestino, ma anche sintomi aspecifici.
Diagnosi
La diagnosi dell’allergia al nichel comincia con una visita medica in cui vengono analizzati gli sfoghi cutanei e l’esposizione al nichel. I sospetti possono essere confermati con un test specifico: il patch test in cui si applica il nichel in crema sulla schiena oppure con il test d’uso, in cui si espone la pelle a un oggetto contenente nichel.
L’allergia al nichel è inguaribile però si può ricorrere a prodotti per alleviarne i sintomi.
Le pentole Crafond non contengono nichel e altri metalli pesanti né nella fusione di alluminio né nel rivestimento. Quindi chi è allergico al nichel può utilizzarle con la massima serenità. #crafondfabene
A presto.
Fonte Humanitas, fonte Ministero della salute, fonte Allergo