ome smaltire l’ olio esausto: buone pratiche ecologiche e utilizzo delle Pentole antiaderenti Crafond
Il corretto smaltimento degli oli alimentari usati è un tema al quale molti cittadini, ristoratori, cumuni etc., non prestano la dovuta attenzione.
Si deve sottolineare però che numerosi comuni italiani sensibilizzano efficacemente i cittadini, i quali poi provvedono a conferire questi pericolosi rifiuti presso gli appositi contenitori
Qualora non sia ancora attiva la raccolta differenziata, non si può gettare nel lavandino o nell’ orto l’olio usato, bensì deve essere portato alle isole ecologiche comunali.
Infatti tutti gli oli utilizzati per la conservazione e i grassi esausti, cioè quelli che rimangono in padella dopo la cottura, danneggiano l’ambiente se smaltiti nel modo sbagliato.
La dispersione nell’ambiente di 1 chilo di olio è in grado di inquinare una superficie acquatica di 1.000 metri quadrati, impedendo l’ossigenazione delle acque e formando una patina vischiosa in grado di far morire gli organismi acquatici più delicati. Disperso nel terreno ostacola l’assunzione delle sostanze nutritive delle piante tramite le radici e discendendo sino alle falde acquifere arreca un gravissimo danno ambientale che si ripercuote direttamente sulla salute dei cittadini.
Riversato nelle reti fognarie pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori comunali.
Essi per poter depurare 1 chilo di olio impiegano prodotti ed energia elettrica per un costo di circa 0,5 Euro al chilo, costo che inevitabilmente viene riversato sulle tasche dei contribuenti.
Rimane da precisare che riciclare e riutilizzare correttamente gli oli vegetali esausti permette di realizzare vantaggi economici ed energetici significativi. Con 100 kg di olio usato si ottengono circa 65 kg di olio base rigenerato e 20/25 kg di gasolio e bitume, consentendo così un risparmio energetico non trascurabile. Infatti l’alternativa al prodotto rigenerato sarebbe costituita da olio minerale sintetico derivante da prodotti petroliferi.
Inoltre l’olio vegetale usato dopo il processo di rigenerazione diventa una base anche per collanti, mastici, vernici, prodotti per l’edilizia, saponi ed altri cosmetici.
Il fritto è uno dei più grandi piaceri di ogni buongustaio; affinché sia sostenibile per la salute e l’ ambiente è bene comunque non abusarne: una volta alla settimana chi è in buona salute può gustarlo senza remore. In questo caso la spesa per una friggitrice non è giustificata, meglio utilizzare pentole che permettono di friggere utilizzando meno olio, come nel caso delle Cocotte antiaderenti Crafond.